Un
diario speciale: quello di Robinson Crosué.
Robinson
avendo ritrovato i libri, le cui pagine erano state completamente
sbiancate dall’acqua di mare, pensa di poterli utilizzare per
tenere un diario. Solo per questo s’ingegna nell’ottenere un
liquido colorato e resistente da un pesce e un mezzo per scrivere. Di
seguito riporto uno stralcio tratto da “Venerdì
o il limbo del Pacifico" di Michel Tournier, l'autore che
rivisitò il testo di Daniel Defoe "Robinson Crusoe".
“Si
affrettò allora a tagliare in modo conveniente una penna di
avvoltoio, e tracciando le prime parole su di un foglio di carta fu
sul punto di piangere di gioia. Gli sembrava all’improvviso di
essersi quasi strappato dall’abisso di bestialità in cui era
sprofondato e di rientrare nel mondo dello spirito, compiendo quasi
un atto sacro: scrivere. Da allora aperse quasi
ogni giorno un suo log-book
per affidargli (…) le sue meditazioni, l’evoluzione della propria
vita interiore, o anche i ricordi che tornavano a lui dal passato e
le riflessioni ispirate da quelli” (Tournier M., Venerdì
o il limbo del Pacifico).
Rifacendomi
ad alcuni accenni di una recensione sul testo di M.Tournier, rilevo
che si il recensore, bene dice a sottolineare che le differenze
tra il Robinson di Defoe e quello di Tournier. Il primo concreto e
materialista, privo di una vera e propria filosofia di vita,
interessato essenzialmente alla sua sopravvivenza ed il secondo,
personaggio più completo, dotato di una forte personalità, critico
e programmatore: intraprende un'attenta analisi razionale e sistemica
degli eventi che lo conduce ad una metamorfosi spirituale nella
quale, inizialmente, da uomo privo di alcuna speranza, si trasformerà
in re e amministratore unico dell'isola.
Anche
in questo libro, la scrittura che ci porta a conoscere il mondo così
come il protagonista lo descrive nel suo diario, come un aprirsi di
scatole cinesi, ci mostra il suo indiscutibile potere di
trasformazione degli individui.
E
proprio il caso di dirlo: l'inizio della catarsi inizia con la parola
scritta. All'origine fu il verbo, e subito dopo il logos.
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